[SANREMO 2013] Sotto casa – Max Gazzè

 

SIGNIFICATO

INTERPRETAZIONE #1

Fra pochi giorni inizierà la nuova edizione di Sanremo: come per la canzone di Elio e le storie tese “Dannati Forever”, in rete è già uscito il testo della canzone che Max Gazzè porterà al Festival di quest’anno, intitolata “Sotto casa”. A proposito di questa canzone, lo stesso Max Gazzè durante una intervista spiegò da dove nacque l’idea di scrivere questa canzone e spiegò in breve il suo significato: “La canzone è un invito al dialogo, a prima lettura, tra religioni e fedi diverse, ma a ben pensare un più generale invito alla convivenza, al rispetto, alle diversità. E’ nata, quando due ragazzi, educatissimi, hanno beccato un giorno me e mio fratello al lavoro per l’album e ci hanno catechizzato con gentilezza e sorrisi. Quando sono andati via abbiamo pensato a quante persone siano rimaste barricate dietro l’uscio, spaventata da chissà quale pregiudizioE abbiamo immaginato come sarebbe andata se nessuno avesse mai aperto la porta a questi ragazzi e che a un certo punto avessero cominciato a parlare davanti ad una porta chiusa. Questo rappresenta la chiusura che c’è fra il modo laico e religioso e anche fra le varie religioni. Non credere in nulla è altrettanto difficile ed impegnativo quanto credere”.

“Ho cambiato una parte del testo di “Sotto casa” che diceva “Porto Dio” – continua Gazzé -. Non volevo che l’assonanza fosse confusa o male interpreta e per il palco del Festival ho preferito non rischiare. Sono stato ben attento a non offendere nessuno e a non volere offendere nessuno“.

Vuoi dare anche tu una interpretazione diversa a questa canzone? Inviala a
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la pubblicheremo a tuo nome oppure lascia semplicemente un commento a questo post.

5 risposte a “[SANREMO 2013] Sotto casa – Max Gazzè”

  1. […] per la canzoni di Elio e le storie tese (“Dannati Forever“) e Max Gazzè (“Sotto casa“), oggi è stato pubblicato anche il testo della canzone che verrà portata al Festival di […]

  2. CALENZANO ha detto:

    a me sembrava di vedere 2 testimoni di geova davanti a un’uscio

    • vero ha detto:

      Anche a me sembra di vedere due testimoni di Geova che suonano al campanello la domenica mattina. Non mi sembra, per il modo in cui è cantata, un invito al dialogo, quanto, piuttosto, una canzone fortemente ironica.

  3. Cristian ha detto:

    Onestamente la prima volta che ho ascoltato attentamente il testo ho pensato che la canzone facesse un velato riferimento all’attualità politica italiana.
    Mi è sembrato di sentire uno dei tanti leader che rivolgendosi ai “credenti” (gli elettori) lo esorta a credere in lui nel nome del momento irripetibile.
    Soprattuto il seguente passaggio:

    “Mi son reso conto che serpeggia
    Tra i credenti (gli elettori) il malcontento
    Per la pioggia di mancati
    Appuntamenti (mancate promesse elettorali) nei millenni,
    Ma si metta nei suoi panni…
    Quell’incetta Di pianeti Da salvare (d’altrone c’era da salvare l’Italia, non potevamo fare diversamente)
    Di pianeti da salvare! Possa la bontà
    Del vostro cuore Riscoprire
    Che la verità Si cela Spesso
    Dentro una persona Sola (questo è il culmine, la persona sola è il leader che si propone come salvatore della patria perché solo lui può)”

    Non lo so, magari la mia interpretazione è dovuta al momento ma faccio fatica a vederci dentro esortazioni al dialogo!!! 🙂

  4. Matteo ha detto:

    boh! quello che mi arriva da questa canzone, fin dalla prima volta che l’ho ascoltata per radio, era un messaggio di difficile interpretazione, una dissonanza tra alcune frasi come “E non è tanto Il sesso a consolare L’uomo Dal suo pianto, ma l’amore Buono Ed il perdono Santo Del Signore” e il modo con cui vengono cantate. Dopo aver visto il video, questa mia incapacità di interpretare questa opera è aumentata. Non capisco se c’è una forte ironia nei confronti delle diverse dottrine o se come dice Gazzè nell’intervista: “La canzone è un invito al dialogo … Questo rappresenta la chiusura che c’è fra il modo laico e religioso e anche fra le varie religioni. Non credere in nulla è altrettanto difficile ed impegnativo quanto credere”. Non riesco a capire se invece risulti un invito ad un laicismo o ad una sorta di religione radical chic molto autoreferenziale. Mah! Chi mi aiuta a capire?

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