Hotel California – Eagles

SIGNIFICATO

INTERPRETAZIONE #1

Hotel California  è uno dei brani più conosciuti del gruppo Eagles. Fu in cima alla classifica Billboard Hot 100 per una settimana nel maggio del 1977. Nel 1988, in Germania, fu pubblicata un’edizione in formato CD, contenente, oltre alle due tracce originarie dell’LP, la versione dal vivo di Hotel California. Ci sono veramente tantissime interpretazioni di questa canzone, cercheremo dunque di presentare quelle che secondo noi si avvicinano di più a ciò che effettivamente gli Eagles volevano comunicare con questo brano.

Il testo della canzone descrive l’Hotel California come una struttura di gran lusso dove “puoi lasciare libera la stanza quando vuoi ma non potrai andartene mai” (“You can check out any time you like but you can never leave”). La canzone generalmente è interpretata come un’allegoria dell’edonismo e dell’auto-distruzione dell’industria musicale della California del sud nella fine degli anni settanta; Don Henley l’ha definita “la nostra interpretazione della bella vita a Los Angeles” e in un’intervista del 2007 aggiunse “è essenzialmente una canzone sull’oscura vulnerabilità del sogno americano, che è qualcosa che conosciamo bene”. In particolare, in quel periodo gli Eagles erano preda di alcol e droga e dichiararono che si trattava di una metafora della schiavitù da stupefacenti.

Un’altra interpretazione più articolata, cerca di spiegare il significato della canzone facendo un ragionamento molto più ampio: nella storia moderna degli Stati Uniti, la California ha sempre simboleggiato l’ultima frontiera, la terra in cui poter realizzare i propri sogni, insomma l’ultima parte d’America rimasta senza padrone (vedi la canzone dei Mamas & Papas “California Dreamin'” 1965). Ma dopo la rivoluzione dei Figli Dei Fiori che culminò nel Megaconcerto di Woodstock del 1969, tutte le spinte creative e rivoluzionarie terminarono pian piano: coloro che avevano diretto e organizzato la Rivoluzione della non violenza, che si erano tanto battuti contro la Guerra del Vietnam, che si erano opposti alla massificazione, ovvero i Figli Dei Fiori, finirono tutti come i loro padri (contro cui tanto avevano lottato), inghiottiti dal sistema anche loro, magari con un lavoro in banca o in qualche industria. La rivoluzione pacifica dell’America Nuova, nata dalla spinta creativa dei giovani di Los Angeles e di San Francisco, ovvero della California, si era spenta: i più si massificarono con gli altri, qualcun altro invece si abbandonò ai propri sogni spenti (all’alchool o alla droga).

Gli Eagles in Hotel California e in Take It Easy, cantano proprio la fine dell’utopia. In Hotel California, il soggetto è la Coscienza Americana che si imbatte nei propri ricordi, senza saperne uscire a testa alta (nella canzone è il viaggiatore che entra nell’Hotel California, viene accolto bene, ma quando si accorge di essere tra fantasmi, si intimorisce, cerca di fuggire, senza riuscirci, finchè qualcuno gli dice “…We haven’t had that spirit here since 1969…“, cioè “qui non ci sono altro che fantasmi, ormai dal 1969″, ovvero da Woodstock).

La natura astratta del testo della canzone ha spinto gli ascoltatori a fare su di essa delle proprie interpretazioni. Tra esse vi sono anche affermazioni, diffuse su Internet, su presunti sottintesi satanici. A sostegno di questa teoria, alcuni accostavano l’Hotel California ad un albergo di San Francisco, acquistato da Anton LaVey e convertito in una sede della Chiesa di Satana. Altre teorie dicevano che l’Hotel California fosse il manicomio di Carminio, in California. Il gruppo non si è mai espresso riguardo a queste teorie.

Vuoi dare anche tu una interpretazione diversa a questa canzone? Inviala a
significatocanzoni@gmail.com
la pubblicheremo a tuo nome oppure lascia semplicemente un commento in fondo al post.

19 risposte a “Hotel California – Eagles”

  1. Marco ha detto:

    Passaggio dalla vita alla morte ….puoi lasciare la “stanza libera quando vuoi ma non potrai andare mai.

  2. Blakscorpional ha detto:

    Io credo che ci sia un inizio e una fine..x ogni cosa volere e potere come un qualsiasi errore che prima di esserlo e stato una scelta

  3. Vito ha detto:

    E’ legata al mio passato e alla mia fortunosa adolescenza; riascoltandola credevo si fosse conclusa la sua epopea ma scopro, con grande commozione, che finanche una bambina asiatica, poco più grande di 7/8 anni , ha pubblicato su YouTube una sua particolarissima e incredibile (per l’età) interpretazione di questo capolavoro: ho pianto, signori, ho pianto senza chiedermi ragioni di oscuri e misteriosi significati, senza scavare nella geografia di scontati sentimenti, ho pianto pensando a quel tempo che mi lascio alle spalle e che mai più ritornerà…
    Cercatela su YT a: Hotel California | One girl One band | Study hard at the age of six.
    Se le future generazioni si passeranno questo testimone le sue note rimarranno eterne.

  4. Curiiso ha detto:

    Come è facile storcere la realta…
    Se uno non vive certe situazioni e o esperienze e difficile dare poi a interpretazione al testo, la buttiamo sul satanismo sulla religione si che California è la culla di scientologi, ma non parla altro che di droga, come molti altri testi (per Elisa cantata da Alice e testo mi pare di battiato) per non dire i testi del grande blasco e molti altri.
    Take is easy 😉

  5. Savino ha detto:

    Questa canzone mi ha accompagnato per tutti gli anni 80..nel 1980 avevo 14 anni..e’ Bellissima ma mi ha sempre lasciato un senso di malinconia..forse lo stesso senso per cui la canzone è nata..il ricordo di un tempo passato che non torna più

  6. Francesco ha detto:

    Il riferimento era quello di un lussuoso hotel stregato di New York, chiamato Hotel California. Il tema è stato ripreso dallo scrittore Stephen King nel suo romanzo “1408” che ha dato origine all’omonimo film del 2007, in cui si parlava del Dolphin Hotel di New York (che era in effetti l’Hotel California degli Eagles). Donald Hugh Henley (Don Henley) degli Eagles diede i dettagli della canzone a Stephen King che ne fece un romanzo.

  7. Gianluca ha detto:

    Ma dove inghiottiti dal sistema, erano loro, i sessantotini figli dei fiori, il sistema che avanzava, per cui esaurito il compito di adeguare alle nuove richieste del capitalismo finanziario e globale l’america antica ora avevano perduto qualsiasi spinta “rivoluzionaria”, virgolettato perché è ovvio che furono rivoluzionari nel senso che distrussero la vecchia morale e instaurarono il nuovo mondo di individui isolati e preda del culto amorale del dio mammona, poi potevano morire. The wolf of wall street è figlio del ’68 o pensate che si la reazione in agguato?

  8. Mariella ha detto:

    Per me questa canzone e’ semplicemente bellissima sia per i testi che per la musica.
    Un magico inno al’ amore ..paradiso o inferno ..e altro
    Assoli di chitarra unici..

  9. stamo ha detto:

    ho 50 anni. ho ascoltato questa canzone la prima volta nel 1979. da allora la ritengo la migliore canzone come testo e musica , in assoluto. leghiamo tutti canzoni a ricordi, ed ogni singola nota ed ogni parola mi riporta indietro di decenni…apprezzo tutti i vostri commenti.

  10. HC ha detto:

    La traduzione del verso “we haven’t had that spirit here since nine sixty-nine” è sbagliata, la traduzione corretta è “non abbiamo quel liquore dal 1969”, riferendosi al verso precedente che è . “So I called up the captain, please bring me my wine” ovvero “chiamai il capo, (e gli chiesi) portami il mio vino”. L’interpretazione pertanto pur sonando coerente, è un po’ meno convincente, mancando peraltro ogni riferimento ai fantasmi nei versi precedenti e seguenti.
    Mi permetterei di sottolineare anche che l’interpretazione n.1 è il copia incolla di quella riportata da wikipedia, pertanto andrebbe riportata per correttezza la fonte (o viceversa, segnalato a wikipedia).

  11. ics ha detto:

    A Piero e a Salvatore cge vengono dopo il mio precedente post senza averlo letto nè compreso, scrivete bene quando specificate e cito《secondo me》!
    La canzone nasce e riflette lo stato d’animo di un passato lontano e gli accostamenti e associazioni, per chi non conosce quello stato d’animo, non sono validi, è aria fritta o anche qualcosa di buono può sembrare, ma non è la verità nè corrisponde a quel sentimento.
    È una canzone che può ispirare molte cose tecniche musicali, sentimenti ecc ma ciò che significa… bisogna esserci stati o qualcuno te lo sappia descrivere, e lo descritto, potevo farlo meglio ma lo fatto come si poteva in qsta circostanza così.

  12. Salvatore ha detto:

    Secondo me è una critica al volto nascosto della società, e a quando ingannevole era diventata già all’epoca (such a lovely place, such a lovely face). Questo può applicarsi oggi in tutti i campi, dalle dipendenze agli inganni in amore e a qualsiasi altro. Tutti a vendere l’aspetto esteriore e a celare dietro mille scomode e a volte putride realtà.

    Per questo reputo che questo splendido pezzo, sia sempre attuale, da quando è stato scritto ad oggi.

    L’ultima strofa poi in particolare, è demoralizzante, ti fa credere che l’autore avesse appurato che per quanto si provi a scappare dalle realtà scomode, potrebbe anche essere impossibile e si può finire col farsi assimilare.

  13. Piero ha detto:

    Secondo me è una metafora sulla fine del sogno hippies (con annesso utilizzo di droga) e con un ovvio riferimento alla vita ed alla morte. Il viaggio, l’oscura autostrada, l’odore di “colitas” (sorta di allucinogeno che si estrae da alcune piante e si fuma) e poi il luogo perduto dove tutto sembra possibile, tutto sembra bellissimo ma in realtà è una trappola da cui non ne esci più. ” We are all just prisoners here of our hown device”. Prigioniero dei propri vizi. Aldilà comunque del vero senso della canzone (che ovviamente conoscono solo i membri degli Eagles) e della personale interpretazione che ognuno di noi può dare io ritengo che Hotel California sia una delle canzoni più belle che siano mai state scritte nella storia della musica. Insieme a “The sound of silence” ha un testo semplicemente magnifico, così vividamente descrittivo da calarsi completamente dentro l’ascolto del brano.

  14. ics ha detto:

    Se ha postare sono persone che non erano ancora nate quando usci la canzone che comments possono lasciare, se non da menti obnubilate da un presente che incoraggia a tentare ovvietà al buio interpretano con sterili teorie suggerite da recenti luoghi comuni.

    La REALTÀ è che Hotel California è uno degli ultimi lamenti dei guerrieri pacifisti del ’68.

    Come gli indigeni, i nativi Americani, gli Indiani per così dire, dovettero davanti all’evidenza isolazionista, arrendersi al fallimento della rivoluzione culturale, fin lì arrivata e poi agonizzante, emarginata dai media che tanto la descrivevano come sovversiva, ma straordinaria e potente lume della ragione del sentimento.

    Ma sminuiti dai media e bollata generazione dei “figli dei fiori” in contrapposizione ai ragazzi opportunisti e sfortunati andati armati ad uccidere persone nel nome “dell’anticomunismo” in Vietnam, etichettati come confusi dei matti e drogati, con Charles Mesons trovarono il definitivo sigillo sul movimento come pericoloso e inaffidabile.

    Fatta tutta intorno terra bruciata (non sto a dire come e dove, perché un po’ del vs. c’è l’ho dovete mettere!) il conseguente isolazionismo fece il resto.

    Dunque senza il supporto e il consenso comune tutto era destinato a languire come è stato, da un certo punto in poi gli ultimi a resistere erano proprio le forze espresse nell’Arti nella Musica.

    Ecco cosa abbiamo ottenuto oggi, oltre il niente, come sostanza della vita, tanta anarchia tecnologica che mangia letteralmente le meningi dei giovani, succubi e sicuri di aver capito il funzionamento tecnologico, convinti anche di comprendere un senso generale delle cose.

    Non sanno però di essere ridicoli nel scegliere SOLO quanto atteso da chi precedentemente ha stabilito le risposte alle uniche possibili domande attese, arrivati a farsi in quei limitati canali “culturali” dove si sono completamente affidati.

    Ecco perché per alcuni beati idioti la vita è una Matrix, non capiscono proprio che sono riusciti a considerare solo, grazie ha chi progettato per loro una realtà virtuale, adattata a descrivere verosimilmente una semplificazione schematica della Natura, che molto più vera e autentica, immensa, non sapranno facilmente come trarre le conclusioni giuste quando arrivati alla maturità dovrebbero:
    prima, scegliere, se e come, formare una famiglia, poi tramandare il proprio sapere, in fine, la cosa più importante, come morire felici.

    Detto ciò, ai giovani omologati non resta altro che credere a quello che chi ha visto la resa dei diritti Umani per lo strapotere tecnologico, ha tradito e partecipato alla grande e cucinato, per loro, il mondo tecnologico.

    E di illustrissimi traditori ne è piena la lunga lista, passati a digitalizzarlo perdendone il controllo, hanno abdicato al capitalismo ossessivo fascista, il pieno controllo.

    Capito, dove nasce Hotel California? E tutto quel periodo straordinario degli anni 60-70!
    icsmir at gmail. com

  15. Tommy ha detto:

    Io penso il brano si riferisca ad un Hotel del Piacere!!!

  16. Vasco ha detto:

    Secondo me l’Hotel California è l’overdose… nel senso… la ragazza con gli ex è sotto stupefacenti come il nostro “protagonista”… e quando decide di rialzarsi ormai non se ne può più andare… ormai è finita e la spensieratezza, la felicità che gli donava la droga, tutto svanito

  17. luna ha detto:

    per me è solo…l interpretazione di un immaginazione dovuta all enfasi dell alcool e la droga…un espressione del momento di un essere sotto stupefacenti…io l interpretare solo con un titolo..(il viaggio di un sogno libero)

  18. Stefano ha detto:

    Spirit però significa, secondo me , alcolici e super alcolici. Potrebbe riferirsi al passaggio dalla vita alla morte : stava viaggiando sull’autostrada buia e aveva sonno poi la vista angelica sulla porta.

  19. angela ha detto:

    salve, ho letto il testo e altri commenti, ma io non vedo negatività , in particolare l’ ultimo pezzo… niente che fa pensare a satana o altro, ma trovo bellissima la frase -tu puoi andartene, ma non potrai mai liberarti di noi- potrebbero essere messaggi angelici.

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