I bambini fanno “ooh” – Povia

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SIGNIFICATO

INTERPRETAZIONE #1

“Quando i bambini fanno “oh” c’è un topolino 
Mentre i bambini fanno “oh” c’è un cagnolino 
Se c’è una cosa che ora so’ 
ma che mai più io rivedrò 
è un lupo nero che da un bacino (smack) 
a un agnellino”

Povia nella prima strofa cerca di dire che quando i bambini desiderano avere una cosa, la riescono ad ottenere e secondo lui non vedrà mai una persona più forte, dare il bacio ad una più debole.

tutti i bambini fanno “oh” 
dammi la mano 
perchè mi lasci solo, 
sai che da soli non si può, 
senza qualcuno, 
nessuno 
può diventare un uomo 

In questa strofa dice che i bambini vogliono stare con i più grandi, perchè nessun bambino riuscirà a diventerà un adulto senza la presenza di uno più grande di fianco a lui.

Per una bambola o un robot bot bot 
magari litigano un po’ 
ma col ditino ad alta voce, 
almeno loro (eh) 
fanno la pace 

Qua invece ci dice che i bambini litigano per cose stupide (per esempio se uno gli ruba un giocattolo) ma poi fanno sempre pace, al contrario degli adulti, che un litigio può essere la fine di una amicizia.

Così ogni cosa è nuova 
è una sorpresa 
e proprio quando piove 
i bambini fanno “oh” 
guarda la pioggia 

I bambini si emozionano per ogni cosa e anche quando c’è la pioggia, al posto di lamentarsi e correre via, al contrario si incuriosiscono e rimangono sorpresi: hanno quella semplicità nel guardare le cose che gli adulti non hanno perso col tempo.

Quando i bambini fanno “oh” 
che meraviglia, che meraviglia! 
ma che scemo vedi però, però 
che mi vergogno un po’ 
perchè non so più fare “oh” 
e fare tutto come mi piglia, 
perchè i bambini non hanno peli 
nè sulla pancia 
nè sulla lingua 

Lui non potrà più fare le cose che fanno i bambini, perchè ormai è entrato a far parte del mondo dei grandi. Con le ultime due frasi, Povia sottolinea che appunto sono ancora bambini (infatti non hanno peli sulla pancia) e proprio perchè sono ancora così piccoli, non si fanno tanti problemi e non si vergognano di nulla, anzi dicono tutto ciò che pensano (nè sulla lingua)

i bambini sono molto indiscreti 
ma hanno tanti segreti 
come i poeti 
nei bambini vola la fantasia e anche qualche bugia 
oh mamma mia, bada! 
ma ogni cosa è chiara e trasparente 
che quando un grande piange 
i bambini fanno “oh” 
ti sei fatto la bua 
è colpa tua 

I bambini litigano spesso ma hanno tanti segreti come le persone importanti e in questo caso lo scrittore fa riferimento ai poeti. Loro hanno molta fantasia e spesso sanno come consolarti.

Quando i bambini fanno “oh” 
che meraviglia, che meraviglia! 
ma che scemo vedi però,però 
che mi vergogno un po’ 
perchè non so più fare “oh” 
non so più andare sull’altalena 
di un fil di lana non so più fare una collana 

Povia si rende conto che, ormai adulto, non riesce più a guardare il mondo con gli occhi di un bambino, che sono occhi semplici che riescono a sorprendersi di tutto, anche delle piccole cose che invece gli adulti snobbano completamente e proprio per questo si vergogna un po’.

finchè i cretini fanno(eh) 
finchè i cretini fanno(ah) 
finchè i cretini fanno “boom” 
tutto il resto è uguale 
ma se i bambini fanno “oh” 
basta la vocale 
io mi vergogno un po’ 
ivece i grandi fanno “no” 
io chiedo asilo 
io chiedo asilo 
come i leoni 
io voglio andare 
a gattoni… 

I grandi secondo lui non hanno molto entusiasmo come i bambini e lui infatti vorrebbe tornare ad essere bambino senza pensieri.

e ognuno è perfetto 
uguale è il colore 
evviva i pazzi che hanno capito cos’è l’amore 
è tutto un fumetto di strane parole 
che io non ho letto 
voglio tornare a fare “oh” 
voglio tornare a fare “oh” 
perchè i bambini non hanno peli

nè sulla pancia 
nè sulla lingua… 

Per loro non conta come è fatto un bambino e non sono razzisti, infatti a loro non importa nulla se un bambino di colore gioca con loro (“uguale il colore”), lo considerano come un fratello.

CURIOSITA’  E LE POLEMICHE SULLA BENEFICENZA 

Inizialmente presentata e selezionata per far parte all’edizione del 2005 del Festival di Sanremo tra le Nuove Proposte, fu eliminata dalla rosa delle canzoni concorrenti perché già eseguita in precedenza, in violazione di una delle regole di ammissione al Festival. Nonostante ciò, in Italia la canzone riscosse un successo straordinario (n. 1 in hit parade per 19 settimane).

Nel 2005, il brano non è stato ammesso al Festival di Sanremo per aver già eseguito in pubblico la canzone. Il brano, pur non partecipando alla gara canora, è stato scelto come colonna sonora per la campagna di solidarietà a favore dei bambini del Darfur Avamposto 55, presentata al Teatro Ariston di Sanremo proprio durante le serate del Festival.
Fece scalpore l’intervista rilasciata al settimanale Io donna dall’ex manager del cantante Angelo Carrara, secondo il quale a favore di questa iniziativa il cantautore avrebbe dovuto devolvere per un anno i proventi derivanti dai diritti d’autore: circa 78.000 €, mentre ne avrebbe devoluti circa 35.000 euro (direttamente detratti all’artista dai proventi a lui spettanti e quindi versati dalla casa discografica). Da lì a qualche giorno, nel febbraio 2009 l’inviato di Striscia la notizia Valerio Staffelli consegna a Povia un tapiro d’oro durante la quale il cantante dichiara di avere la coscienza pulita. L’intervista di Carrara, tuttavia era già stata smentita dallo stesso Carrara qualche giorno prima, infatti il 29 gennaio 2009 l’ex manager del cantante aveva inviato un comunicato stampa[4], anche in riferimento a queste successive puntualizzazioni del suo manager (che Povia faceva vedere all’inviato di Striscia facendole leggere direttamente dal computer portatile che aveva nel bagagliaio della sua station wagon), il cantautore precisava che il suo impegno era specificatamente quello di versare la sua quota (circa il 6%) dei diritti fonomeccanici del brano, appunto i 35.000 euro. In sintesi, secondo l’ex manager Carrara (si veda, comunque, la nota per il testo integrale), il cantautore avrebbe regolarmente devoluto in beneficenza la sua quota (circa il 6%) sui proventi delle vendite della canzone, come esattamente era stato il suo impegno. Impegno, a devolvevere somme in beneficenza all’iniziativa era stato preso anche da altri artisti intervistati in quell’edizione del Festival, impegno invero onorato dal solo presentatore della manifestazione Paolo Bonolis che ha devoluto in beneficenza personalmente la somma di € 50.000. Oltre agli 85.000 Euro devoluti dal presentatore e dal cantautore, solo la Fiat di Torino si aggiunse alle donazioni con la somma di € 5.000. L’iniziativa si è conclusa positivamente perché queste somme hanno contribuito all’effettiva realizzazione di un ospedale per i bambini in Darfur.

Fonte: Wikipedia

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