Papaoutai – Stromae

 

SIGNIFICATO

INTERPRETAZIONE #1

Dopo il suo ultimo successo Alors on dansediventato tra le altre cose tormentone estivo dell’anno 2010, Stromae torna e lo fa con un’altra canzone che come al solito, nonostante non sia cantata in inglese, riesce a riscuotere un successo planetario come dimostrano le oltre 45 milioni di visualizzazioni e la vetta delle classifiche conquistata con grande facilità in molti stati europei, Francia in primis ovviamente. Stromae non parla mai di argomenti semplici o banali nelle sue canzoni, anche in questo caso l’argomento trattato è quello della ricerca del proprio padre come dice lo stesso ritornello:”Dove sei? Dove sei papà? Dove sei, dove sei, dove, dove sei papà?”.

Sicuramente c’è un forte collegamento tra la canzone e ciò che ha vissuto il cantante durante la sua infanzia, infatti per chi non lo sapesse, Stromae perse il padre quando era piccolo e questo fatto sicuramente gli ha cambiato la vita, come disse lui stesso durante una intervista: “Ho visto solo 3 volte mio padre, praticamente non l’ho mai conosciuto. Ci ha lasciati quando ero piccolo ed è morto nel genocidio ruandese. Mia madre è una donna molto coraggiosa: ha cresciuto da sola quattro figli”




INTERPRETAZIONE DEL VIDEO #1

Secondo un mia interpretazione il papà del bambino protagonista è rappresentato da un manichino senza vita, quindi è presente fisicamente, ma non a livello emotivo, infatti il bambino vede che tutti i genitori fanno qualcosa insieme ai figli mentre il suo rimane sempre immobile. Nella seconda parte il bambino rimprovera il padre con le parole della canzone su come si dovrebbe crescere un figlio e dopo si impegna per coinvolgere il padre nel ballo, come avevano fatto le coppie genitori-figli che aveva visto. Prima il bambino balla davanti al padre in casa, poi si vedono entrambi ballare in piazza, ma è solo l’immaginazione del figlio che in realtà sta ballando da solo mentre il padre è rimasto fermo in macchina. Alla fine il bambino si arrende e diventa anche lui un manichino vuoto come il padre, essendo l’unica cosa che gli ha insegnato.
Se invece si analizza il video pensando all’esperienza personale di Stromae, il padre/manichino potrebbe rappresentare solo il ricordo del padre, che nonostante se ne sia andato, risulta essere una costante presenza/mancanza nella vita del figlio. Quindi il padre è inanimato proprio perché ormai è lontano e non può più aiutare il figlio che però continua a cercarlo, fino a quando alla fine il bambino si arrende all’evidenza e decide di non provare più emozioni e di smettere di cercarlo.

Vuoi dare anche tu una interpretazione diversa a questa canzone? Inviala a
significatocanzoni@gmail.com
la pubblicheremo a tuo nome oppure lascia semplicemente un commento alla fine del post.

4 risposte a “Papaoutai – Stromae”

  1. Brina ha detto:

    i ballerini rappresentano:
    A-Le due ballerine= la madre.(difatti la ballerina finale su Tous Les Memes rappresenta una sua ipotetica sorella(parere mio!) che rappresenta il suo rapporto travagliato con le donne, rappresentato anche da Formidable)
    B-Il fattorino(pizzaiolo? posta espressa??)= come sarebbe potuta essere la vita del padre in Belgio e la sua famiglia.
    C-L’uomo in carriera(mafioso?)= come è o sarebbe potuta essere la sua vita in Ruanda e la seconda famiglia.
    D-I due protagonisti= la realtà con suo padre e le poche volte in cui parlavano, che a lui sembravano eterne(per questo sembra un sogno).

    Ed ecco le mie teorie:
    a- Suo padre era un uomo in carriera e che in Ruanda comandava squadroni, credo che sia una delle motivazioni per cui Stromae lo odia.
    b- Credo fosse violento, perchè dall’insieme delle canzoni questo emerge da una coppia di ballerini(C).
    c-Sua madre mi pare che avesse tre figli(incluso lui) e non credo che suo padre collaborasse(…solita storia!…), quindi per motivi di lavoro in quasto video non è presente.
    d-Da come visto su Tous Les Memes e Te Quiero sua madre portò non molto pazienza con suo padre davanti ai figli, ma comunque non si separò mai…
    e- Da quel che vedo su Allors Dance lui tende ad avere quell’andazzo di provarci con tutte, ma comunque è sensibilissimo se qualcuno che lo ama lo lascia; in più, seguendo una logica fredda, devono essere anche delle gran STRONZE!(almeno trattalo bene se lo lasci!!! Vivi tu tutto quello e poi ne ri parliamo!)

    (presa dal commento del mio account You Tube)

  2. Rasputin ha detto:

    L’interpretazione da te fornita offre spunti di discussione ed analisi.
    Dirò subito che ogni volta che guardo questo video, non posso fare a meno di avere le lacrime agli occhi: penso che la stessa cosa possa accadere a chi mastica un po’ di francese, ed abbia un trascorso non proprio idilliaco con i propri genitori.

    Il bambino, vero protagonista del video, sopravvive alla mancanza di un genitore, consolandosi con quella che appare come una statua di cera.
    Cerca di coinvolgere questo genitore di plastica, freddo, senza sentimenti. Non posso escludere che questo sia abbastanza, e lo desumiamo da un fotogramma.
    Mi riferisco al momento in cui il bambino va a raccogliere il giornale, che la prima coppia padre-figlio gli porge. Questa è una coppia normale: vanno in tandem, il padre pedala dietro, nella posizione più faticosa. Perché è dovere di un padre quello di condurre il figlio attraverso le strade della vita.
    Quando il protagonista prende il giornale dalle mani del fanciullo vestito di rosso, non ha un’espressione corrugata. Si dimostra invece interessato e cordiale, benché il giornale sia un bene solitamente indirizzato ad un target adulto. E’ un momento fondamentale: il bambino ci dice chiaramente di essere il padre di sé stesso, terrà per sé il quotidiano.
    Non invidia le coppie di genitori e figli che vivono la loro vita insieme, le guarda quasi con ammirazione. Sarà un ottimo padre, starà pensando.

    I colori con cui sono dipinte le abitazioni, rimandano probabilmente al cinema di Kubrick (Arancia meccanica, dove Alex veniva rinnegato dalla famiglia d’origine, a causa della sua condotta violenta), o forse vuole richiamare la solitudine del protagonista di Edward mani di forbice, pellicola di Tim Burton in cui spiccano le tinte pastello e le atmosfere artefatte della provincia americana.

    La parte che si svolge al buio, mostra un cielo rosso inquietante: è la notte il momento peggiore, quello in cui le paure incomprensibili si manifestano, quello in cui avremmo bisogno di un sostegno. L’esibizione delle due coppie di ballerini è dicotomica: da una parte i due lavoratori, scendono dal furgone, recano in mano due sacchi pieni che non impediscono loro di comporre nell’arie splendide evoluzioni, in perfetta sintonia. Dall’altra parte, una coppia di colore, vestita quasi allo stesso modo. In questo caso, invece, i movimenti non sono sincronizzati, evolvendosi in due distinte esibizioni, quasi fosse una sfida freestyle.
    Credo che questa sia la chiave di volta del video: possiamo scegliere di somigliare completamente al genitore, o magari di scontrarci diametralmente con il suo modo di vedere le cose. Non importa poi tanto, in entrambi i casi sarà importantissima la presenza del padre nella vita del ragazzo.

    L’epilogo è triste, lascia tanta amarezza, mitigata esclusivamente dal sorriso finale del protagonista. Un sorriso un po’ forzato, probabilmente, ma indispensabile per non diventare pazzo.
    Il ragazzo realizza un sogno: riesce a condividere qualcosa con quel padre marmoreo. I passi di danza dei due artisti sono un vero e proprio sfogo per entrambi: nessun padre è contento di essere assente per il proprio figlio, ed un figlio sarà sicuramente felice, qualora riesca a condividere qualcosa col padre.
    Il piccolo mette il padre dentro la macchina, lo spinge a braccia fin sul parcheggio davanti casa: ha bisogno di quel genitore che torna a casa la sera, vuole sentirne i racconti e apprezzarne gli insegnamenti. Lo spinge, quel ritorno a casa deve accadere, è un evento indispensabile, benché debba fare tutto da solo, vista la scarsa cooperazione del padre.

    E alla fine, dopo quell’assaggio di normalità, il ragazzo va a sedere accanto al padre, sul divano. Leva le mani al cielo, proprio come quando in chiesa recitiamo il Padre Nostro.
    Alza gli occhi, sorride amaramente. Ma per quel poco il padre è stato lì, benché non nella forma che avrebbe voluto.

    • Brina ha detto:

      Giusto, ma secondo te fa ragionamenti così elaborati(Jack Mani di Forbice, Arancia Meccanica)…non credo a quei livelli! XD

      • Rasputin ha detto:

        mah, nella sua recente apparizione da Fazio, ha detto che non lascia nulla al caso, si lascia ispirare dalla geometria e dalla matematica.

        nemmeno i numeri della targa della sua macchina a tre ruote, sembrerebbe casuale: 316 EYD, 3.16 potrebbe essere un verso del vangelo.

        giovanni 3.16 dice Perché Dio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unigenito Figlio, affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna.

        Luca: Giovanni rispose, dicendo a tutti: «Io vi battezzo in acqua; ma viene colui che è più forte di me, al quale io non sono degno di sciogliere il legaccio dei calzari. Egli vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco.

        Marco: Costituì dunque i dodici, cioè: Simone, al quale mise nome Pietro;

        Matteo: Gesù, appena fu battezzato, salì fuori dall’acqua; ed ecco i cieli si aprirono ed egli vide lo Spirito di Dio scendere come una colomba e venire su di lui.

        Se la prima lettera sta per Evangelie, la seconda sarà riferita a Giovanni (yohannes), mentre la terza richiama il nome dello stesso evangelista, in lingua vallona (Djian).

        Congetture, ma a me sta bene così 😉

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