Whatever you want – Status Quo

SIGNIFICATO

INTERPRETAZIONE #1
1979, Hilversum, Paesi Bassi. Dagli studi di registrazione di questa cittadina olandese esce, il 14 settembre, una delle tracce destinate a diventare di culto nella storia della musica di tutti i tempi. La traccia è composta dalla band inglese Status Quo, che nel ’79 era nel pieno della sua attività artistica: Whatever you want si stacca dal panorama che si stava delineando in quegli anni, in cui il rock classico veniva sempre di più influenzato dalla disco music di primi tempi. Leggenda vuole che il brano sia stato pensato durante una notte di follia ed ubriachezza dal chitarrista e dal tastierista della band: il risultato della jam session non fu molto apprezzato dagli altri membri della band, che dovettero (e dovettero anche gli autori) rivisitarlo un po’ per eliminare tutti quegli accordi e quei virtuosismi che la sobrietà evidenziava come inadatti.

Il risultato della registrazione del 14 settembre 1979 fu un vero successo: una canzone perfetta, che tutt’ora emoziona per le sue sonorità bilanciate, l’aggressività calibrata e il testo sempre moderno. Whatever you want parla essenzialmente della spensieratezza che il successo e i soldi possono portare: “Whatever you want Whatever you like Whatever you say You pay your money You take your choise” e “Whatever you need Whatever you use Whatever you win Whatever you loose“. Ma non è tutto: “And now today You couldn’t even say goodbye“. Questo punto è un’epifania, è il momento in cui ci si accorge di essere in realtà incastrati all’interno di un mondo scintillante dove tutto è permesso. Ma allora perchè non uscirne, facendo in modo di non esserne più schiavo, pur continuando la propria strada verso il successo e la visibilità? Perchè era impossibile: neanche oggi, guardandosi alle spalle, è possibile giustificare la riduzione del nostro desiderio, di avere sempre di più. Ma il volere tutto, il poter fare e dire tutto quel che si vuole, non è la vera libertà: è invece tutto il contrario, ovvero la perdita della libertà, perchè alla fine non si saprà più che cosa scegliere. Nel video in questo post, un’incredibile versione live di Whatever you want, datata 2009.

CURIOSITA

Nel brano si fa utilizzo di alcuni effetti per chitarra elettrica che stavano diventando molto popolari negli anni ’70, tra cui il “fuzz” (che significa “lanugine”, “peluria”, ovvero far passare il suono attraverso un tessuto aspro che lo rende aggressivo e distorto), il “chorus” (effetto che duplica il suono ritardandone la copia di una frazione di secondo, facendo sembrare il suono proveniente da due chitarre invece che da una sola) e il “flanger” (effetto che, similmente al “phaser”, sposta la fase del suono ricombinandolo in modo tale che risulti “ondeggiante”, con picchi di risonanza e punti di assenza del segnale). Gli Status Quo ne faranno grande utilizzo nella loro storia musicale.

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