Un’emozione da poco – Anna Oxa

 

SIGNIFICATO

INTERPRETAZIONE #1 (Inviata da un nostro lettore)

L’ho sempre interpretata come una sorta di scontro caratteriale fra due persone: lui, il classico uomo tutto d’un pezzo che non deve chiedere mai, razionale e sicuro di sé (“…uno che non si è mai sentito finito che non ha mai perduto…”) lei, una donna fragile, ipersensibile, che vive d’emozioni, per la quale un’emozione che per gli altri è “da poco” è immensa per sé ( qui il testo è :”…per TE, per TE, una canzone mai una povera illusione un pensiero banale qualcosa che rimane invece per me, più che normale che un’emozione da poco mi faccia stare male una parola detta piano basta già…“). Se per lui una canzone è una cosa da niente, a lei fa muovere qualcosa dentro… E in questo scontro caratteriale, in cui lei probabilmente ama più di lui (“…dimmi, dimmi, dimmi che senso ha dare amore a un uomo senza pietà…”) lei sente anche di essere quasi un peso per lui (“…non vedo più a che punto sta la netta differenza fra il più cieco amore e la più stupida pazienza no, io non vedo più la realtà nè quanta tenerezza ti da la mia incoerenza pensare che vivresti benissimo anche senza…“).
E dell’impossibilità di questo amore è come se lei all’inizio della canzone ne prendesse all’improvviso coscienza: la ragione prende i posto dell’incoscienza.

Vuoi dare anche tu una interpretazione diversa a questa canzone? Inviala a
significatocanzoni@gmail.com
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7 risposte a “Un’emozione da poco – Anna Oxa”

  1. Maurizio ha detto:

    È proprio così! Ciao

  2. Aurora ha detto:

    Forse la storia si è sempre ripetuta nel tempo e mi fa ricordare “amor che nulla ha amato amar perdona”
    In questo contesto è il mio primo commento

  3. L. Burney ha detto:

    Un tempo pensavo anche io così.
    Ora che l’ho vissuta, posso assicurarti che non è così.
    Non si parla semplicemente del rapporto tra un uomo tutto d’un pezzo e la sua compagna, si parla di una relazione disfunzionale tra un narcisista patologico e la sua vittima.
    La vittima sta prendendo coscienza del fatto che le cose non dovrebbero andare così. La notte da cui sta uscendo nella canzone è quella in cui l’ha scaraventata il suo manipolatore.
    Si rende conto che lui non ha pietà di lei. Non può averla, perché è un vampiro energetico e si nutre delle tue insicurezze, delle debolezze, le accentua ti annulla psicologicamente e fisicamente (credetemi vi trasforma anche fisicamente).
    Non sbaglia ma. No, perché il narcisista patologico non ammette i suoi errori.
    Anche in caso fossero palesi è colpa tua ( ho un elenco di mie colpe per errori suoi che non avete idea).
    Lui ovviamente non essendo empatico non può provare emozioni. Però può fingerle benissimo. È un maestro in questo e ti dirà una parolina piano che ti confonde, ti fa dubitare, inizi a pensare che forse è vero, sei tu che ti sbagli.
    In realtà è solo un modo per non farti fuggire.
    Poi quando prendi consapevolezza prende anche il panico.
    Intanto perché ti senti sola.
    Generalmente riescono ad isolarti e se lo racconti, ammesso che non siano suoi amici/parenti ti senti rispondere “ma state insieme da così tanto, qualcosa di buono dovrà pur’esserci. Dai è solo un momento”.
    No, sono tanti momenti e cmq ti senti sola e sbagliata perché inizi a pensare di essere paranoica.
    In realtà semplicemente chi non ha mai vissuto in qualche modo la manipolazione mentale non può immaginare che se una storia ha così tanti problemi non la tronchi subito. Anch’io prima quando sentivo queste storie in tv dicevo “ma che cretina!”
    Poi hai paura, perché non sai quest’uomo che non sa perdere come può reagire.
    Io ho parlato del narcisista al maschile perché la canzone è in questo senso ma ovvio che i ruoli possono essere invertiti.
    Questa è la mia interpretazione naturalmente basata sulla mia esperienza e sul mio sentire.
    La verità la sa solo l’autore.

  4. Ivano ha detto:

    C’e’ sempre ( purtroppo ) in ogni amore chi da di piu’ e rende quindi un rapporto che sarebbe oggettivamente ” normale ” una sorta di favola ” speciale ” .
    I problemi banali ma necessari del vivere sono l’unico legame che sostiene poi la situazione amorosa . C’e’ pero’ chi non accetta di vivere l’amore come abitudine , da qui le divergenze emergono alla vista : c’erano anche prima , ma erano offuscate o trattenute o idealizzate .
    L’amore terreno e’ cosi’ , incoerente ma sensibile ed imprevedibile nelle sue sfumature da poco .
    Grazie dell’attenzione
    Ivano da Torino

  5. enrico ha detto:

    Bisogna tenere presente che i testi sono di Ivano Fossati, e se pensiamo alla bella e tormentata (si dice) storia di amore con Mia Martini.

    Sono le riflessioni di una donna forse fragile che inizialmente accusa l’uomo che ama di essere fin troppo solido. Questa differenza di carattere è inizialmente mal sopportata da lei che piano piano si rende conto che forse è il modo che ha lui di amarla, vede che la propria incoerenza è accettata con tenerezza, quello che prova lui è amore non stupida pazienza.

  6. Manuel ha detto:

    La mia interpretazione è quella di due lati della stessa persona. Il mentale e quello emozionale. Sono entrati in crisi mentale riconosci più perché sono entrati in crisi mentale non riconoscevano perché ho messo da parte troppe volte l’emozione. Quindi il mentale non vede più la realtà. È un punto di crisi e di scontro interno. Il lato emozionale ha bisogno di sentirsi libero e vivo. Cerca piccole cose emozioni da poco, cose che il mentale concepisce poco perché non portano profitto alla crescita.
    Lo scontro in ognuno di noi é inevitabile se la curiosità della vita ti porta a cercare. Io sto cercando.
    Un caro saluto e un abbraccio a chiunque anche chi crede di non averne bisogno.

  7. Excursus ha detto:

    Il testo della canzone lo vedo rivolto a una storia d’amore che ormai sta volgendo al termine, per lo scontro di due caratteri, di due persone diverse, perché stanno venendo meno le impalcature che hanno permesso a questa storia di esistere.
    La Oxa comincia quindi presentando il problema, ossia “c’è una ragione che cresce in me e l’incoscienza svanisce”. L’euforia iniziale di questa frequentazione svanisce come un viaggio nella notte, sostituita gradualmente dalla ragione e dal realizzare una verità difficile da accettare.
    Che senso ha quindi, dare amore a un uomo senza pietà, uno che di fatto non sembra poi così interessato a vivere una storia d’amore, ma anzi, ha un atteggiamento equivoco: è senza pietà, uno che non si è mai sentito finito, che non ha mai dato una povera illusione, un pensiero banale, un qualcosa che rimane: un uomo quindi, non interessato davvero a una storia d’amore. La Oxa si rivolge allo spettatore “per te, per te, una canzone, mai una povera illusione”, cercando di spiegare il suo doloroso amore.
    E invece, per lei? Per lei è più che normale che un’emozione da poco, ossia che basta un innamoramento, un’illusione anche piccola per vedere qualcosa che non c’è, travisare ciò che il “suo” uomo voleva da ciò che lei effettivamente si aspettava.
    E basta questa emozione perché lei non veda più la realtà, non capisca se la sua ostinazione nel procedere con questa frequentazione sia cieco amore o un’infinita pazienza, tipica di chi aspetta che una persona cambi, che si interessi seriamente e invece, proprio per questa attesa, non viene mai ripagata.
    Ammette infine, che non lo vede davvero più interessato in nessun aspetto che, probabilmente, un tempo trovava in lei attraente: la sua incoerenza, la sua indecisione.
    “Pensare che vivresti benissimo anche senza”: la leggo come la frase di chi comprende di esser stata tacitamente messa alla porta. L’ammissione che lei, tutto sommato, non è poi così indispensabile nella vita dell’uomo che vorrebbe.

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