L’uomo Che Viaggia Fra Le Stelle – Cesare Cremonini

SIGNIFICATO

INTERPRETAZIONE #1 (fornita dallo stesso Cesare Cremonini)

“L’uomo che viaggia fra le stelle equivale per metodo di scrittura e struttura a pezzi come Momento Silenzioso, E invece sei tu, Il primo bacio sulla luna. Qualcosa di notturno e misterioso, apocalittico. Brani che se non fossero stati scritti da un trentenne farebbero da colonna sonora alla fine del mondo. Vogliono dirci addio a loro modo, e presuppongono ci sia una coda strumentale lunga e lenta a porre fine alla pazzia. Canzoni che chiedono a chi le canta di uscire di scena morendo, come muore una partita di scacchi persa malamente, o volando come un aquilone senza filo, se fosse possibile.
E’ una canzone d’amore che non parla d’amore, ma di paura. Parla di nascondigli dove l’amore si rifugia, ed è in quegli stessi nascondigli che nascono le mie canzoni, quelle che finiscono nei miei dischi se non altro..

L’uomo che viaggia fra le stelle, e ha persino camminato sulla luna, (è lo stesso che) giura amore e poi si pente, chiede ai maghi la fortuna. Malefico.
Questo paradosso è il senso stesso della canzone. Sono totalmente in equilibrio tra tecnologia e sentimento, razionalità e occulto, vivo pensando alla morte e muoio pensando alla vita.
Per questo i ricordi di quando ero un bambino, (quella grande finestra che si apriva sul mio giardino…), riaffiorano spesso e mi ci rituffo volentieri, anche in questa canzone: solo in quegli istanti, (giocavo ancora con i lego), questo equilibrio scomodo e contrastato era assente. Esisteva solo la magia, ero perso nel mistero ad ogni scoperta. Simulavo i rumori di ogni cosa con la bocca, poteva succedere, sarebbe successo. L’ amore era un sintomo, non una malattia.

C’è un passaggio della strofa in cui la canzone scende di un semitono, vuole crollare, barcolla. E’ il momento in cui il grattacielo trema e non potrà più reggersi in piedi. Sono attimi destinati, inutili ma frettolosi. Aprire una finestra e incontrare la luna notturna, chiusi in una camera che sta per esplodere d’amore è il quadro descritto dalla canzone. Cose che forse non vivo più, ma che ho vissuto. Lo stesso più o meno che fa da contesto al primo bacio sulla luna. Era un finestrino di una autostrada notturna, una palla bianca irraggiungibile ma così grande e immobile che ti sembra quasi di…poterla toccare
.
E’ inutile cercare di raggiungerla. Non mi restava che scrivere, appassionatamente, un’altra canzone” – Cesare Cremonini

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significatocanzoni@gmail.com
la pubblicheremo a tuo nome oppure lascia semplicemente un commento in fondo al post.


TESTO

Questa canzone non è triste è solo
tristemente vera
parla di quel che non esiste finché
la scienza non lo spiega
Sa come cadono le stelle che non
ne cade mai nessuna
che siamo pezzi di meteore o avventurieri
di fortuna.
Ma dell’amore non sa niente, di me
che tremavo di paura
e allora aprivo le finestre per vedere
cosa c’era.
C’era la notte e le sue stelle e
sul tuo viso era la luna,
così ho capito che per sempre non
avrei amato più nessuna…
Vieni con me, tu vieni con me…
L’uomo che viaggia fra le stelle
e ha camminato sulla luna
giura amore e poi si pente chiede
ai maghi la fortuna.
Fa collezione di conquiste, conosce
il peso di una piuma,
è un pescatore di conchiglie poi
gratta e perde la fortuna.
Ma dell’amore non sa niente, di me
che tremavo di paura
e allora aprivo le finestre per vedere
cosa c’era.
C’era la notte e le sue stelle, e
sul tuo viso era la luna
così ho capito che per sempre non
avrei amato più nessuna.
Vieni con me! Tu vieni con me…
Vieni con me! Tu vieni con me…

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