Lettera a G. – Luciano Ligabue

SIGNIFICATO

INTERPRETAZIONE #1

Non ci sono aggettivi per dire quanto sia profonda questa canzone. La canzone è dedicata a suo cugino Gianni, deceduto dopo che morì il padre di Ligabue. Lui stesso in un racconto (“Fuori e dentro il borgo”) spiegò il significato di questa lettera postuma.

Queste le parole di Luciano Ligabue: “G. era mia cugino. Era quello di cui ho parlato in “Una delle storie d’amore di via Cairoli” uno dei racconti della mia infanzia in “Fuori e dentro il borgo”. Siamo stati bambini insieme, adolescenti insieme, adulti insieme. Abbiamo avuto gli stessi sogni, desideri. A volte le stesse ragazze. Negli ultimi anni ho visto andarsene prima mio padre, poi qualcuno che ha condiviso il palco con me (D. Rad) e ora G. La sua morte mi ha spinto a una profonda riflessione sulle strade che prende la vita. E a molto altro.

A livello arrangiativo, è una canzone fatta di parti eteree: la linea la dà una batteria vagamente tribale e tutto il resto sono pennellate, chitarre con delay che non hanno una vera e propria funzione armonica. Sono sottolineature, sfumature sottili, aperture delicate.” E sempre riguardo la canzone:«Mio padre se n’è andato tre anni fa, dopo un calvario fatto di visite, ambulatori, viaggi della speranza, e dopo qualche tempo mi sono trovato a rivivere lo stesso dramma con mio cugino. Anzi, più che un cugino un fratello, con cui ho condiviso infanzia, sogni, bisogni, speranze e ragazze. Quello di cui parlo in uno dei racconti legati alla mia infanzia di Fuori e dentro il borgo. Così ho inteso questa canzone come una lettera postuma con cui fissare le cose che avrei voluto dirgli quando era qui con me».

Vuoi dare anche tu una interpretazione a questa canzone? Inviala a
significatocanzoni@gmail.com
la pubblicheremo a tuo nome oppure lascia semplicemente un commento in fondo al post.

TESTO

Se ti scrivo solo adesso un motivo ci sarà
non è mica san Lorenzo
non ci sono stelle matte
su ‘sta piccola città
non ci sono desideri da non dire come tempo fa
il destino ha la sua puntualità
hai lottato come un uomo con la brutta compagnia
che non eri mica stanco
che nessuno mai è pronto quando c’è da andare via
hai pregato bestemmiando per la rabbia per tutta l’agonia
per le scelte che stava facendo Dio
non ci sono più i petardi
e nemmeno il diario vitt
le bambine occhiate in chiesa sono tutte quante spose

sono tutte via da qui
non si affaccia più tua madre alla finestra a urlare “tòt a cà”
non c’è neanche più la tua curiosità
dove sono le ragazze che sceglievano fra noi
e dov’è la nave scuola che hai confuso con l’amore
e forse lo era più che mai
non c’è più la pallavolo e i tuoi attrezzi non c’è più l’hi-fi
non ci sono più tutti quanti i tuoi guai
quando hai solo diciott’anni quante cose che non sai

quando hai solo diciott’anni forse invece sai già tutto
non dovresti crescer mai
se ti scrivo solo adesso è che sono io così
è che arrivo spesso tardi
quando sono già ricordi che hanno preso casa qui
non è vero ciò che ho detto: qua c’è tutto a dire che ci sei
fai buon viaggio e poi poi riposa se puoi

14 risposte a “Lettera a G. – Luciano Ligabue”

  1. Maurizia ha detto:

    È una canzone molto bella di un dolcezza struggente con un significato molto profondo.
    La dedico a mio figlio Roberto, che è andato via da questa vita l’11.11.2015, a causa di un incidente in moto. Amava tantissimo Ligabue e lo seguiva in molti dei suoi concerti.
    Adesso tocca a me farlo!!! Grazie Luciano!!!

  2. Patrizia ha detto:

    Grazie Liga! Canzone stupenda, struggente ma anche impregnata di serenità e vitalità. Sono commossa…Dopo questa vita, c’è una nuova Vita, e le due dimensioni sono collegate, sempre…anche tramite canzoni meravigliose come la tua…

  3. Anonimo ha detto:

    ciao Zia,
    ieri sera ero con i tuoi bimbi
    guardavo il cielo e son certo che tu ci guardavi da lassù

  4. antonietta ha detto:

    SONO ancora con gli occhi colmi di lacrime mentre scrivo,..

    avevo un fratello di nome Gianni,….aveva appena compiuto diciannove anni,…un destino crudele segnato x lui,..un dramma che nonostante siano trascorsi sessantanni,…ancora il dolore è forte ,…non passerà mai,….una canzone che tocca il cuore,…
    la vita se la guardi da vicino è tragedia,..se la guardi da lontano è commedia,…

    ma in ogni caso ognuno porta la propria croce.

  5. Sonia ha detto:

    Non l avevo mai sentita. Bella e da lacrime.
    Ho vissuto in primo piano la storia con mio figlio volato via a soli 22 anni dopo 1 anno di visite ambulatori interventi e cure. Lui ha lottato come un uomo sa fare.
    Mi manca tantissimo.
    Canzone profonda.

  6. Valeria ha detto:

    È un capolavoro…. frase che tatuero’ per mio fratello e mia mamy
    Grazie Liga

  7. nereo ha detto:

    quando ascolto questa canzone non posso non pensare a mia moglie Emmanuela volata via un anno fa. E ‘ di una dolcezza struggente e tutti coloro che hanno perso una persona cara non possono non sentirla propria

  8. olly ha detto:

    Ora che ho letto il vero significato di questa canzone non riesco a smettere di essere triste.. cielo se mi manca la mia mamma!!

  9. Francesca ha detto:

    L’ho usata questa sera per la prima volta…per parlare con le sorelle d un amico, scomparso pochi mesi fa a 35 aa,portato via da una malattia con cui combatteva da quando era un bambino.quando le mie parole non bastano, la tua musica mi viene in soccorso..grazie Luciano…

  10. Francesco ha detto:

    Bellissima canzone, profonda… forse l’unica cosi forte in Italia. I defunti ed i nostri cari in generale sono sempre con noi e ci parlano anche quando non ci sono più.

  11. Saretta ha detto:

    Io amo questa canzone, credo che questa poesia si possa attribuire a qualunque persona che, come si intuisce dal testo, è venuta a mancare… Io la dedico a te, Anna, ragazza di 19 anni morta per cancro. Amava moltissimo Liga e sarebbe voluta venire al concerto di campovolo del 22/09/2015… ciao Anna, “fai buon viaggio e poi, poi riposa se puoi”.

  12. Lina ha detto:

    Ho sempre pensato che la canzone di Liga parlasse sulla vita che se ne va…su di noi, sugli anni che ci passano davanti e che non torneranno più….

    • Fábio ha detto:

      Io pure. E credo che ciò che capivo della cazone era più profondo di una storia personale. È comunque bello ciò che dice il brano.

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